Storia della biblioteca

Biblioteca - Storia dell'istituto

La formazione della biblioteca è da stabilirsi tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo. L’Istituto risale, infatti, agli anni immediatamente successivi al 1481 che fu l’anno in cui Otranto fu liberata dall’assedio ottomano.
L’invasione della città e la sua distruzione aveva determinato, ovviamente, anche la perdita di ogni materiale librario e archivistico fino ad allora conservato.
Spettò all’arcivescovo Serafino da Squillace, successore di mons. Stefano Pendinelli decapitato in cattedrale, l’impegno a guidare e a sostenere la ricostruzione di una vita di comunità attorno alla sua Chiesa.

Archivio bliblioteca

Il nascente fondo bibliotecario, che dunque originariamente era costituito dai volumi posseduti dall’Arcivescovado, nel corso dei secoli si fuse gradualmente con il patrimonio librario del Capitolo cattedrale metropolitano e del Seminario diocesano, a cui era affidata l’educazione e l’istruzione dei futuri sacerdoti a livello locale, così come auspicato dai dettami tridentini.

Dalle diverse sezioni individuabili all’interno del patrimonio librario, oggi conservato, si evince come la Biblioteca mantenga attualmente solo in parte la sua originaria funzione di sussidio formativo e didattico destinato ai chierici e seminaristi: gli incrementi apportati da numerosi acquisti e generose donazioni hanno determinato un notevole arricchimento dei contenuti umanistico-letterari e scientifici.

La Biblioteca si è così trasformata nel corso del tempo in un Istituto culturale oggi frequentato da ricercatori e studiosi per la consultazione di testi che spaziano dalla teologia alla letteratura, alla scienza, alla matematica, al diritto, alle discipline sociali e all’arte sacra, anche locale, quest’ultima ampiamente documentata nella sezione pugliese.

Storia della sede

Si ipotizza verosimilmente che dapprincipio le collezioni librarie fossero conservate nel palazzo diocesano.
Sotto l’episcopato di mons. Gaetano Pollio (anni ‘60), il materiale librario fu trasferito dalla storica sede del Seminario a degli ambienti in via Rondachi che si aprivano in adiacenza all’Episcopio e che, qualche decennio prima, furono acquistati da mons. Cuccarollo e restaurati da mons. Calabria.
Il palazzo di Curia, così ampliato, garantì alla biblioteca una nuova più ampia collocazione e un accesso indipendente dal palazzo diocesano.

Nei primissimi anni del XXI secolo, la biblioteca è stata nuovamente trasferita al piano terra di un immobile di recente costruzione, sito in via Giovanni Paolo II.
L’immobile sorge su un antico sito, di cui si attestano tracce di una chiesa medievale a cui era annesso un complesso conventuale di presenza francescana.
Fino al 2008 l’immobile ha ospitato anche l’Istituto di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II”, offrendosi come importante strumento per supportare gli studi e gli approfondimenti degli iscritti.

Le ampie sale, oggi destinate alla biblioteca, accolgono in due distinti ambienti l’intera collezione libraria.
La sala di deposito, più ampia, custodisce su scaffalature metalliche il complesso patrimoniale che continuamente si incrementa di donazioni ecclesiastiche e laiche. La sala di consultazione e di studio, più modesta, è, invece, attrezzata con arredo ligneo capace di garantire dieci posti per l’utenza.

Tour virtuale

Un percorso nei tre piani del museo tra meravigliose opere d’arte lapidee e preziosi manufatti.

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