La pinacoteca si estende in diverse sale del primo e del secondo piano.
Il pregio dei dipinti esposti aiuta a comprendere i passaggi e le fasi evolutive della pittura in Terra d'Otranto dal XVI al XVIII secolo, dichiarando spesso la coesistenza, in uno stesso periodo, di gusti diversi.


La quasi totalità delle tele inserite nel percorso di visita non sono firmate, pertanto, è possibile solamente ipotizzarne la paternità. Ove consentito, si suggeriscono affinità con altre opere più note alla critica, che inseriscono il Salento nel più ampio circuito artistico-culturale del Regno di Napoli.
Tra le tele si segnalano: il Transito di San Giuseppe, considerata copia di buona fattura di un’opera di Corrado Giaquinto, e l’Assunzione della Madonna di autore anonimo che sembra ispirarsi alla grande pittura di Giovanni Andrea Coppola.
In due grandi tele raffiguranti San Michele Arcangelo si riconoscono i pennelli di Fra’ Angelo da Copertino e del suo allievo di bottega Giuseppe Andrea Manfredi.
Nella collezione è attestata anche la presenza di una tela, raffigurante una Deposizione di Cristo dalla croce, firmata nel 1798 da Maria Rachele Lillo, pittrice e figlia d’arte del pittore ruffanese Saverio Lillo.

L’itinerario di visita si chiude con i dipinti della sala dedicata ad Otranto e agli Ottocento Martiri: si ammirano opere firmate da Gigi Specchia, Cosimo della Ducata, Angelo Salvatore ed Enzo De Giorgi.